Quando il suono diventa cultura: nasce "Il suono e l'arte"

24 set 2025
Liuteria

Il suono e l'arte è la rivista online che oggi inizia, in questi primi scorci d’autunno, le sue pubblicazioni. Una rivista in più, oppure è uno strumento d’informazione per riflettere? L’informazione, quando assolve al proprio compito, si avvale di analisi e di dimostrazioni puntuali. Lo scopo è quello d’instaurare con il lettore un confronto. Non si tratta di promuovere semplicemente un sapere condiviso, per meglio dire più esteso, ma una cultura attiva che sappia creare un dialogo propositivo atto ad incidere sui temi proposti e ad allargarne l’orizzonte. 

     L’espressione musicale

Se la domanda è retorica, non lo è il tema da affrontare. L’Arte, nella sua specifica relazione con il Suono, è tema carico di riferimenti umanistici e scientifici che hanno attraversato la cultura. Soprattutto è un’esperienza di cui tutti noi fruiamo. Nella trasmissione del suono lo strumento musicale si fa “mezzo” e, al contempo, incide con il proprio “timbro” sull’esecuzione.
La Liuteria non è argomento per i soli addetti ai lavori, ma impone una riflessione su quale ruolo abbia la “musica” nella vita di ciascuno di noi e come la “voce” su di essa incida. Oltre alle conoscenze teoriche, essenziali per un compositore, per un critico, per un liutaio, e ai riferimenti che riguardano la storia della musica e della liuteria, come dati oggettivamente comprovati attraverso studi accurati, è chi partecipa all’esecuzione a sancirne il significato esprimendo il proprio giudizio. Questo è strettamente connesso alle proprie emozioni estetiche che si oggettivano attraverso l’esecuzione.
Ci si chiede cosa significhi riconoscere in un linguaggio “asemantico” (privo di un significato univoco), quale è appunto quello della musica, una forma d’arte che non solo coinvolge, ma suscita domande.
Il tema sarà oggetto di riflessione ripercorrendo quanto già è stato affrontato da studiosi coinvolti a diverso titolo nell’argomento, ma sarà anche motivo di discussione aperta. 

     La grande Tradizione Liutaria Cremonese

La premessa ha la funzione di dichiarare l’orizzonte entro cui i molteplici temi, che s’intendono trattare, sono oggetto di studio e di ricerca. S’impone il riferimento alla “Tradizione liutaria”, che contraddistingue Cremona. La Città, da più di cinquecento anni, deve la sua nomea alla liuteria. La tradizione è trasmissione di competenze, di saper-fare, di ricerca, ma consente anche d’essere coevi alle esigenze del tempo in cui si vive. La memoria non è mero ricordo, ma capacità di mantenere i capisaldi di consuetudini propri di un’espressione della “cultura immateriale” che sa confrontarsi con i continui cambiamenti.
Detto così, sembra una contraddizione in termini, ma a ben vedere “cambiamento” e “consuetudine culturale” non sono termini che si oppongono. Un’usanza mantiene la propria identità solo quando sa confrontarsi con il presente. È allora che mostra la propria intrinseca forza. La musica richiede strumenti che rispondano alle esigenze che s’impongono nel tempo, ma gli archi mantengono viva l’eccellenza che li contraddistingue. Una dimensione culturale, che identifica un territorio, sa discernere cosa possa essere sottoposto a modifica e cosa non debba essere in balia di mode effimere.
Certamente, questo comporta un atteggiamento consapevole di cosa si è responsabili e, conseguentemente, custodi. L’albagia di taluni operatori non si confà alla Tradizione. Per questo diviene necessario un dialogo continuo e proficuo che sappia tutelare quanto pervenutoci dal passato: dalla sua storia e dalla sua cultura. Questo compito spetta ai ricercatori, agli studiosi, a chi sa utilizzare competenze archivistiche per conoscere l’oggettività dei fatti, a chi dalle competenze scientifiche sa trarre dati certi da comparare e da utilizzare nell’attuale contesto. 

       Il ruolo della Tradizione liutaria cremonese nel mondo

Questione locale? Non sembra proprio. Quando la cultura di una città s’impone come segno che la qualifica è questione che solo ad essa appartiene, ma, quando espande i propri confini e nel tempo rimane fedele a se stessa, diviene “capitale” di un fenomeno storico.  Quanti studenti e studiosi sono venuti a Cremona ad imparare l’arte dei grandi maestri liutai. La Scuola di Liuteria è stato un bacino fecondo che ha svolto una funzione attrattiva. Tutte le successive iniziative hanno costituito un insieme di corollari.  Si è così consentito un approccio alla liuteria sempre più approfondito diventando oggetto d’interesse internazionale. Che dire della facoltà di Musicologia con i suoi corsi, della Fondazione Stauffer con le sue ricchissime iniziative, del Museo del Violino che conserva strumenti di grandissimo pregio? Si dovrebbero citare altre iniziative che hanno posto al centro la liuteria: l’elenco sarebbe molto lungo.
Una capitale però non è tale se non espande la propria influenza. Presenze, ad esempio di giovani stranieri, hanno costituito un ponte fra la Città e i propri luoghi di provenienza. Si è aperto così un dialogo proficuo che ha implementato e implementa conoscenze e competenze. Cremona è al centro di ogni dibattito. Non si tratta però di un fenomeno di globalizzazione, al contrario quanto accade è segno di una costante implementazione che giova sia a Cremona sia a chi ad essa fa capo: giova alla Liuteria.

      Le tradizioni liutarie italiane

C’è un’ulteriore questione che va affrontata: una doverosa precisazione. In Italia esistono numerose tradizioni liutarie locali. Si può osservare come sia propria della cultura italiana la presenza di scuole artistiche differenti.
Un esempio può essere chiarificatore: la pittura. A livello locale esistono tradizioni che identificano la presenza di un condiviso approccio all’arte pittorica. Ciò comunque non svaluta l’identità di ciascun artista. Analogamente, si può dire della scultura e dell’architettura. Si tratta di quelle forme estetiche che convenzionalmente hanno costituito la storia dell’arte visiva. Se alle differenti condizioni geografiche vanno assommate le diverse sensibilità locali, si deve osservare che gli artisti italiani viaggiando vengono in contatto con le altre realtà.
Nel caso della Liuteria la presenza di musicisti, che costituiscono la committenza per i maestri liutai, è certamente un grande incentivo al confronto. La musica ha precise esigenze che vanno assecondate. La prima è il necessario connubio fra lo stile di un autore e il timbro dello strumento. Quest’ultimo conferisce identità percettiva alla musica. Un brano è tale sullo spartito, ma chi lo interpreta si avvale della voce dello strumento e chi lo fruisce lo coglie attraverso il suono che sollecita il suo approccio estetico.
Mentre esistono forme pregevolissime d’artigianato locale, che a ben vedere sono forma d’arte, si pensi, ad esempio, alle porcellane di Capodimonte o di Doccia (Ginori), la liuteria è un fenomeno diffuso sul territorio italiano, fenomeno culturale che la caratterizza e ne fa un unicum al mondo.
Inoltre, le tradizioni locali si mantengono nel tempo. Non si tratta di fenomeni sporadici, ma tuttora la loro presenza è attiva. Ciò non accade per le altre famiglie degli strumenti che hanno una tradizione, se pur di grande pregio, limitata a precise località. Diversamente le tradizioni della liuteria costituiscono un aspetto della storia non solo dell’arte dei maestri liutai, ma sono anche un segno importante per la storia della musica. La diffusione della liuteria su tutto il territorio italiano garantisce una presenza che la qualifica come un fenomeno culturale unico. 

 

    L’A.L.I.

In considerazione di quanto sopra osservato si è formata l’A.L.I. (Associazione Liutaria Italiana) con lo scopo precipuo di sviluppare e diffondere la cultura liutaria. Si deve l’iniziativa al Maestro Dr. GioBatta Morassi che nel 1980 costituisce a Cremona il sodalizio cui aderiscono sia i maestri liutai sia persone interessate alla Liuteria. Mentre se ne promuoveva lo sviluppo in tutte le sue componenti, umanistiche e scientifiche oltre allo studio dei metodi costruttivi, si andava salvaguardando l’identità di ogni scuola locale.
All’interno dell’Associazione si è ben consapevoli che il referente principale della liuteria è costituito dalla personalità artistica di ciascun maestro liutaio, ma si è altrettanto consapevoli che l’arte si serve di tecniche, di competenze, di saper-fare, di tradizioni locali. Nel caso specifico della liuteria la forma dello strumento e il timbro costituiscono un’unità inscindibile, che coinvolge la musica e, mentre il suono le dà voce, la caratterizza.
Il Maestro Dr. Giobatta Morassi dichiarava che l’Associazione: “Nel suo interno ha ammesso e riconosciuto la costituzione del Gruppo Liutai e Archettai Professionisti che ha lo scopo di salvaguardare e continuare la nobile tradizione del passato, mantenendo nella propria produzione quei sani principi di lavorazione manuale, di personalità, di estetica e armonia che hanno da sempre contraddistinto i capolavori della liuteria italiana.” Al precipuo scopo di mantenere alto il profilo artistico dei Maestri Liutai è stato stilato un «regolamento etico professionale» cui aderiscono i maestri liutai iscritti all’Associazione e che può essere ritenuto un vero «manifesto» del saper-fare liutario. 

       Dalla rivista Liuteria, Musica e Cultura a L’Arte e il Suono

La rivista online L’Arte e il Suono raccoglie il testimone della rivista dell’A.L.I. Liuteria, Musica e Cultura riprendendo temi che sono stati oggetto di puntuali studi da parte di molteplici ricercatori. L’Arte e il Suono si rivolge ai maestri liutai e a tutti coloro che, a diverso titolo, sono interessati al mondo della liuteria. Propone un dibattito su temi che sviluppano argomenti di discipline scientifiche (come la meccanica dello strumento, la dendrocronologia, la chimica delle vernici, ecc.) e di discipline umanistiche (come la storia della liuteria, l’iconografia musicale, l’archivistica, ecc.).
Si rivolge ai musicisti (compositori ed interpreti), agli studiosi della musica e a chi sviluppa la ricerca intorno al rapporto fra musica e suono, fra musica e strumento ad arco. Nemmeno verrà trascurata l’estetica: filosofia dell’arte che connette musica a liuteria. La rivista verrà strutturata individuando specifiche rubriche e consentendo il dibattito con il lettore, confronto che la diffusione online renderà particolarmente agevole.
A tale proposito L’Arte e il Suono sarà in duplice edizione: italiano ed inglese. Si ritiene infatti che, a motivo dell’importanza degli argomenti trattati, le proposte fornite al lettore varchino i confini del nostro Paese.
Per dare concretezza agli argomenti proposti verranno intervistati i grandi concertisti affinché testimonino il loro rapporto con lo strumento che suonano. Solitamente gli interpreti considerano lo strumento una sorta di «continuità della propria personalità»: rapporto necessario per esprimere la propria arte.
Di grande rilevanza sarà quindi la recensione dei concerti. Oggi, solitamente l’esecutore, quando si presenta al pubblico, dichiara il nome del liutaio che è l’artefice dello strumento suonato.  È questa una prassi che va divulgata e che consente una maggiore conoscenza della liuteria al pubblico.
Nel tempo ci si augura che la prassi delle recensioni dei concerti varchi i confini di Cremona e alla rivista giungano altre testimonianze di grandi eventi musicali.
Sul fronte della liuteria, oltre ad argomenti di carattere specificamente tecnico, di particolare interesse sarà una «sezione video» che consentirà di conoscere più da presso gli strumenti di cui solitamente si sente parlare, ma di cui non si ha diretta conoscenza. Si conosce uno strumento quando se ne conosce la forma e il timbro. 

      L’Arte e il Suono

Mentre congedo questa presentazione, mi corre l’obbligo, ma soprattutto il piacere, di ringraziare i Maestri Liutai dell’A.L.I. che, ancora una volta, mi hanno dato fiducia. Sono loro a mantenere vivo un saper-fare che costituisce una ricchezza unica che salvaguarda una memoria storica fra arte e cultura, fra timbro dello strumento e musica e, al contempo, la rende attuale.
Non meno un grande grazie va al Direttore Editoriale Mario Silla che, per amore di Cremona, da sempre ha attenzione alla Liuteria. Silla è ben consapevole che il nome di Cremona è grande nel mondo per la sua Tradizione liutaria.
Si è detto che Cinquecento anni costituiscono una continuità in quanto sono «memoria attiva», capace di sviluppare continue potenzialità. 

Anna Lucia Maramotti Politi

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