Arte ispira altra arte: la liuteria stimola la pittura di Maddalena Franguelli
25 set 2025
Gli strumenti musicali, in particolare quelli a corda, hanno sempre ispirato pittori che li hanno rappresentati.
Si tratta del fenomeno cha apparenta fra loro le arti. La sensibilità estetica è un flusso di emozioni personalissime in ciascun fruitore. Psicologia, sociologia, il panorama storico-culturale sono ritenuti punti di riferimento per le interpretazioni. Si vorrebbero trovare le motivazioni profonde che inducono l’interesse estetico; poi, dopo tante analisi, rimane il fatto concreto: l’approccio all’arte è una dimensione della personalità di ciascun essere umano e rimanda all’esperienza particolarissima, unica ed irripetibile, di ognuno di noi.
Quando però la suggestione estetica suscita l’immaginazione di un artista, questi trae dal proprio immaginario espressioni che gli consentono di realizzare nuove opere. Tali opere si avvalgono, oltre che del suo talento, delle tecniche espressive, di cui egli ha mestiere, e del materiale cui egli si affida.
Maddalena Franguelli
È il caso di una pittrice, Maddalena Franguelli, che guarda alla liuteria come fonte d’ispirazione. Diversamente da altri autori, uno per tutti Evaristo Baschenis, che rappresentano gli strumenti per immortalarne le forme e gli ambienti in cui venivano esibiti in concerto, Maddalena viene coinvolta dalla matericità degli strumenti, dalle tecniche espressive, dalle forme e dal mondo della musica che in essi trova un grembo accogliente. Quattro temi diversi, ma convergenti: l’arte, di qualsiasi mezzo e di qualsiasi tecnica faccia uso, quando richiama altra arte ne svela aspetti segreti che solo essa sa cogliere ed esibire.
Matericità
La matericità del legno, i fondi su cui si stagliano le forme degli strumenti ad arco ne evocano la natura. Il legno, materiale vivo, ne serba gelosamente le potenzialità che i maestri liutai sanno carpire. Ogni legno ha una propria voce e l’arte del liutaio consiste nell’esibirla, nel svelarne i caratteri, nel rivelarne il timbro.
Il legno lascia visivamente traccia di sé, ad esempio, nella marezzatura. Uno strumento è apprezzabile anche per come il maestro Liutaio evidenzia i caratteri propri della materia. Un fondo e una tavola, nelle mani dell’artefice, ne determinano l’unicità dello strumento.
Veniamo a Maddalena.
Nella realizzazione di qualsiasi oggetto, pertanto anche di un’opera d’arte, ci si serve di un materiale o, per meglio dire, di una specifica “materia” che, a sua volta, ha particolari caratteristiche. Un esempio: genericamente si parla del “legno”, ma ogni “tavola” ha caratteristiche proprie.
Solitamente, si ritiene che l’artefice dia forma al manufatto/opera e che la materia sia informe e riceva passivamente la propria identità dalla volontà di chi da essa tra l’oggetto.
Per Maddalena non è così: è consapevole che deve individuare quella specifica materia che non le serve da mero supporto, ma le consente, attraverso l’uso delle proprie personali tecniche, di esprime la sua intuizione estetica. Così, le tecniche, da lei utilizzate, diventano tecniche espressive che le permettono di concretizzare l’opera, quell’opera specifica.
Analogamente, ai maestri liutai Maddalena “dialoga” con la materia. Il dialogo fra i primi e lei rispetto alla materia però si differenzia. I liutai cercano la tavola confacente al timbro e conseguentemente alla forma da imprimere allo strumento, lei va alla ricerca di legni antichi che le consentano di oggettivare quanto il suo immaginario estetico le suggerisce.
Così, non accade solo per il legno invecchiato, ma anche per la canapa antica, per la carta, per la tela-cotone. Qualsiasi materiale, con cui la pittrice voglia confrontarsi, le suggerisce tecniche dando forma alle immagini: talvolta creando opere diverse collegate fra loro da un tema comune. Realizza, in tal modo, una serie di opere che afferiscono allo stesso soggetto.
Le tecniche espressive
Non si tratta di mera abilità, ma di una progettualità capace di declinare il rapporto fra la materia e il proprio immaginario estetico. L’artista è consapevole, facendolo scoprire a chi fruisce delle sue opere, che l’arte si oggettiva attraverso l’aisthesis (αἴσθησις: estesis, percepire attraverso i sensi), perché ad essa è connaturale la “percezione sensibile” che si avvale appunto dei sensi. Ogni opera necessita di una materia. Poi, la fruizione trova il proprio referente nell’immaginazione estetica, conoscenza soggettiva che coinvolge il sentimento e consente a ciascun destinatario di “partecipare” dell’opera “immergendosi” in essa: calandosi in essa.
Forme
Accade così che le opere di Maddalena, che fanno riferimento agli strumenti musicali, non seguano i dettami della liuteria, ma la sua intenzionalità d’artista. La marezzatura, che caratterizza uno strumento, a lei è estranea. Lei non va alla ricerca del suono, ma del significato che gli strumenti musicali suscitano alla sua arte. A lei è estranea la funzione propria dello strumento, lei è concentrata sulla ricerca del rapporto che lo strumento ha con la musica, ma soprattutto con la vita, talvolta spingendosi alla ricerca del senso ultimo dell’esistenza.
Spessori
Per quanto ora detto, Maddalena non rappresenta mai gli spessori (le fasce) degli strumenti, ma dà ad essi consistenza, rappresentando piani diversi che permettono di percepire la profondità e le proporzioni dello strumento. Maddalena è sempre consapevole che lo scopo del suo lavoro è quello di “esibire il valore della musica”. Per lei la musica è arte imprescindibile, arte che esprime la tensione dell’uomo alla ricerca di emozioni capaci di varcare la soglia del razionale.
Mondo della musica nello strumento
A tale scopo all’interno di ogni sua opera Maddalena rappresenta immagini di persone, figurine senza volto che assumono valenze differenti rispetto a chi ne coglie la presenza. Sono entro un perimetro da cui non possono allontanarsi, quasi ne fossero necessariamente partecipi. Lo strumento musicale è lo spazio che consente loro di esistere, una sorta di grembo materno.
L’immagine supera la propria staticità e si fa dinamica
I simboli musicali, pentagramma o chiavi di violino, non lasciano dubbi. Il rapporto fra lo strumento e la musica è percepito dalla pittrice come inscindibile. La musica pretende il suono dello strumento che da Maddalena viene evocato. I segni che si trovano su uno spartito invocano la musica. Così, conferiscono dinamicità alla sua opera. Fra pittura e musica si rileva un parallelismo. La musica è dinamica: un suono lascia il posto ad altri suoni; eppure il brano musicale è unico. Un dipinto è statico, ma l’artista, Maddalena, sa esprimere quanto rappresenta in una visione in cui il movimento s’insinua per far menzione della natura del suono. Così, la musica esce dallo strumento, ma al contempo lo abita.
Le figurine si accompagnano ad una figura emblematica: la donna violino. Il ciclo si chiude e chiede d’essere ripercorso attraverso un’altra figura, quella di Pinocchio. Il burattino di legno, abbracciato ad un violoncello ed è simbolo di … .
Pinocchio e la musica
Si preannuncia una nuova rivisitazione del rapporto fra musica, che trova negli strumenti ad arco la condizione per esprimersi, e tavole antiche che riproducono la forma degli strumenti: la forma della tavola impressa dal liutaio. Come Pinocchio si trasforma in bambino, così gli strumenti ad arco si trasformano in musica. Analogamente, la pittura di Maddalena diviene scultura: stiacciato, alla ricerca della terza dimensione.
Le arti continuano ad influenzarsi in un continuo sviluppo in cui l’immaginario dell’artista, Maddalena, lascia segno di sé; a noi poi la gioia di soffermarci ad osservarle e di “partecipare” di un’arte che va ben oltre l’armonia e l’eleganza.
Galleria fotografica
Anna Lucia Maramotti Politi
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08/12/2025